CAMBIAMO FABRIANO – LETTERA ALLA CITTA’

Abbiamo l’occasione di cambiare Fabriano, di farla ripartire. I prossimi anni saranno difficili: si assisterà alla fine completa del nostro modello di sviluppo passato e queste votazioni avranno un’importanza cruciale sugli scenari futuri che si determineranno. Il momento impone la massima concentrazione poiché in ballo c’è il destino della nostra comunità.
Non possiamo più pensare che i nostri vecchi “salvatori”ci aiuteranno, la crisi dell’ex Ardo è l’emblema del capolinea del modello Merloni, i nostri parlamentari conducono la loro vita fuori dalle reali e effettuali dinamiche territoriali e da Roma, da Monti e da ABC giungono solo brutte notizie per i territori e per i redditi, già bassi,di tante famiglie.
Abbiamo l’opportunità di scegliere un’altra strada, di dare valore al nostro comprensorio e di uscire dalla crisi, ma per fare ciò serve il coraggio di tutti di dire basta al vecchio modello politico.
E’ necessario sognare una Fabriano diversa, sul modello di tantissime realtà che hanno deciso, di fronte al loro inesorabile declino, di voltare pagina di scegliere un’altra strada.
I sogni svaniscono all’alba se non hanno le basi della realtà per esistere, per questo dobbiamo dotarci di ipotesi concrete e fattibili che possano dare concretezza e che possano realizzare la nuova Fabriano, il nostro Bene Comune.
Innanzitutto la partecipazione attiva dei cittadini alle scelte amministrative attraverso il rafforzamento dei comitati di quartiere e di frazione e l’istituzione del Bilancio Partecipativo e in secondo luogo la re-ingegnerizzazione della macchina comunale, software libero, zero burocrazia e sostegno alla creazione di nuove imprese, rafforzamento del ruolo della cooperazione e della messa in rete di competenze. Il lavoro è per noi un bene comune nel senso che deve essere tutelato e incentivato, siamo stanchi di una politica regionale che per anni ha finanziato le delocalizzazioni industriali con i nostri soldi! Il nuovo modello proposto implica anche la necessità di fare un nuovo Piano Regolatore partecipato da tutti nella sua stesura, armonico con la crescita cittadina senza cementificazioni ma incentrato sulla riqualificazione dell’esistente in un’ottica di aumento degli spazi verdi e di autosufficienza energetica attraverso l’utilizzo delle energie alternative.
Una comunità cresce e si rafforza nei suoi servizi sociali soprattutto in un momento come questo che la povertà è diventata un’emergenza: innanzitutto bisogna “sfrattare” Equitalia e riportare la riscossione dei crediti all’interno dell’ente pubblico, inoltre serve un Piano Casa di edilizia popolare e pubblica per far fronte ai tantissimi sfratti infine dobbiamo uscire da Multiservizi s.p.a. e creare un’azienda realmente pubblica per la gestione del servizio idrico che non chiuda i rubinetti alle famiglie in difficoltà.
Dobbiamo difendere i nostri beni comuni anche se indiretti: interrompere il progetto di costruzione della casa di riposo nei terreni dell’Istituto Agrario e tutelare il nostro tribunale come un importante presidio istituzionale.
La gestione e la libera fruizione della cultura e dell’arte diventeranno nel nostro modello di sviluppo l’accompagnamento della crescita, vogliamo rivalorizzare i nostri contenitori e culturali ed incentivare il ruolo dell’associazionismo e del volontariato cittadino come un patrimonio da difendere e far crescere.
La puntata di Report del 22 aprile ha mostrato come tante realtà sono ripartite dopo una profonda crisi, senza austerità, senza macelleria sociale ma solo adottando lo spirito che fa un insieme di persone una comunità di cittadini che concorrono al Bene Comune.
Il momento è serio, possiamo dare una sterzata o rimanere sui vecchi binari resi oggi ancora più vecchi e conservatori dall’accordo Pd-Udc, che suggella un’idea politica di sviluppo ben definita, quella cioè che ci ha ridotto in questo stato.
Vogliamo lanciare un segnale di buona politica e di rinnovamento, riteniamo che il momento sia quello giusto, poi, forse, sarà troppo tardi.

 

Emanuele Rossi- Candidato Sindaco Sel-Fabriano Bene Comune

LA SITUAZIONE OCCUPAZIONALE

La situazione occupazionale dell’area montana della nostra provincia è estremamente preoccupante. L’analisi del contesto socio economico e le relative rilevazioni statistiche, forniscono una fotografia più che esaustiva delle difficoltà della fase, che purtroppo perdura da troppo tempo. Inoltre, occorre ricordarlo, i dati dell’occupazione non includono il grande numero di lavoratori in cassa integrazione ordinaria e straordinaria spesso senza prospettive concrete di reinserimento lavorativo. In generale il mercato del lavoro locale appare statico, i segnali in controtendenza deboli e spesso contraddittori. Va comunque sempre tenuto presente come dietro ai freddi numeri, ci sono persone in “carne ed ossa”: ai dati dell’occupazione si sovrappongono situazioni personali e familiari, condizioni di disagio e difficoltà e, in casi sempre più numerosi, contesti di reale povertà.
E’ uno scenario al quale fino a pochi anni fa Fabriano non era abituata. Le principali priorità sono quelle di non lasciare solo chi perde il lavoro e di dare risposte più solide e coordinate alla condizione dei lavoratori, dei cittadini e delle famiglie di fronte alla crisi.
Consapevoli delle difficoltà, si deve lavorare per costruire, in sinergia con le altre istituzioni e le forze sociali, misure utili e necessarie a contrastare la forte crisi che investe il nostro territorio.
Il Comune deve potenziare, in collaborazione con Provincia e Regione, i servizi di informazione, intermediazione e formazione mirata. Si tratta di azioni finalizzate che possono contribuire ad incrementare le potenzialità e a rispondere alle effettive esigenze del territorio, visto il sempre più urgente bisogno di diversificare il tessuto economico e produttivo locale e quindi di costruire nuovi scenari e nuove opportunità lavorative.
Va sottolineata l’utilità di un soggetto coordinatore unico per fronteggiare l’emergenza lavoro, che si può realizzare con l’entrata del Comune al 50% nel centro di formazione orientamento lavoro. Così facendo si rafforza la circolazione delle informazioni, coordinando l’azione delle numerose agenzie private dell’impiego e utilizzando risorse già disponibili nei bilanci pubblici e disponibilità offerte da operatori privati.
R
iteniamo inoltre prioritario che il Comune si attivi per far funzionare al meglio l’Ufficio Europa. Questa struttura, potenzialmente utilissima, deve essere affidata a giovani del territorio formati sulla progettistica europea o a personale comunale già esistente che deve essere però formato sull’argomento. Attraverso i finanziamenti europei è possibile organizzare eventi di rilievo nazionale e dare il via a nuove filiere produttive.
Un’ altra priorità è quella della creazione di uno sportello di aiuto/supporto per trasformare un’idea in un progetto di concreta realizzazione, attraverso il sostegno nella fase di progettazione, start up, valutazione dei costi e rischi, ecc. Il fine è quello di creare un iter burocratico rapido e unificato. Ovviamente tutto ciò deve essere fatto in piena sinergia con le varie associazioni di categoria. Di concerto con queste ultime, il Comune deve inoltre
creare tavoli di confronto ed informazione per le piccole e medie imprese in difficoltà, incentivandole ad aggregarsi e a fare “rete”, anche per non disperdere il patrimonio di esperienze nel settore della metalmeccanica di qualità, quale quella che si è sviluppata al servizio delle aziende di elettrodomestici e cappe.
E’ necessario inoltre che l’amministrazione creda realmente nelle energie alternative incentivando l’utilizzo del fotovoltaico soprattutto, ove possibile, nei tetti degli edifici pubblici e non. Oltre che rappresentare una scelta di rispetto per l’ambiente e un vantaggio economico, in questo modo si possono creare opportunità di lavoro per le aziende artigiane del posto.
Infine è compito del Comune rivalutare
le attività legate all’agricoltura, sfruttando il biologico e tutte le tipicità esclusive del territorio, consentire la creazione di orti cittadini e predisporre luoghi per i G.A.S.

 

Sergio Balducci, rappresentante FIOM-CGIL

candidato nella lista SEL-Fabriano Bene Comune per Emanuele Rossi Sindaco

Risposta alla lettera degli educatori

Assolutamente condivisibile la lettera inviata in questi giorni alla stampa dagli educatori dell’ambito territoriale 10. Si parla di un servizio di fondamentale importanza che per quanto riguarda il nostro Comune è stato esternalizzato (come tanti altri) ed è stato dato in appalto ad una ATI che raggruppa 3 cooperative.

Gli educatori sono tutti plurititolati e hanno tutti i requisiti e le competenze per poter svolgere nel modo migliore il loro lavoro, tuttavia denunciano una condizione professionale assolutamente inadeguata e mal retribuita, questo genera un decadimento nella qualità di un servizio che invece riveste una importanza fondamentale.

Sarebbe molto utile ascoltare, dalle voci dei protagonisti, quali sono le cose che non vanno e cosa si potrebbe fare per migliorare il servizio nel suo complesso. Ben venga quindi un’occasione di confronto con i candidati sindaci sull’argomento in questione. Fabriano Bene Comune – Sel dichiarano la propria disponibilità immediata.

Condividiamo in pieno la filosofia che il “sociale” riveste una importanza fondamentale per una comunità civile e solidale, ne siamo talmente convinti che nel nostro programma gli riserviamo una parte cospicua e sosteniamo che questo è uno dei servizi che va potenziato, purtroppo sono ancora troppe le gare di appalto che vengono fatte al massimo ribasso a discapito della qualità e dell’efficienza dei servizi, è ancora troppo diffusa la mancanza di regole certe e criteri condivisi. Nella maggior parte dei bandi risulta mortificata la capacità progettuale di chi partecipa all’appalto, riteniamo invece che la professionalità e l’esperienza degli operatori coinvolti possa essere determinante per migliorare il servizio,

Janita Biondi  candidata al Consiglio Comunale lista SEL – Fabriano Bene Comune per Emanuele Rossi Sindaco

Invito alle associazioni culturali di Fabriano

Alle associazioni culturali di Fabriano

Stimati appassionati di cultura e amanti del bello,

La cultura come bene comune è il filo rosso che ha unito le riflessioni di alcune persone con competenze diverse che si sono trovate a voler disegnare insieme il progetto di una città migliore: attraverso il confronto di idee, professionalità, vissuti, speranze si è delineata l’immagine composita di una comunità il cui territorio, nei suoi spazi e nelle sue potenzialità materiali e immateriali, viene vissuto creativamente e criticamente da cittadini consapevoli e coinvolti.

Le opere di ristrutturazione degli spazi culturali concluse, in corso e in programma (Complesso bibliotecario S. Francesco, Palazzo Chiavelli, Palazzo del Podestà, Spedale del Buon Gesù, Complesso S. Benedetto) rendono questo momento fluido e bisognoso di grande attenzione; il Teatro Gentile versa in condizioni di incuria e sottoutilizzo, e la recente vicenda della mancata rappresentazione di un’opera lirica ha dimostrato l’urgenza di intervenire su questo nervo scoperto; la crisi del lavoro industriale rende doverosa la riflessione sulla cultura come risorsa, non solo per ricavare nell’immediato nuovi posti di lavoro, ma anche per poter dotare la popolazione della possibilità di stabilire nuovi approcci, spirituali e creativi, a questa realtà in divenire.

Per queste ragioni il comitato Cultura della Lista SEL – Fabriano Bene Comune invita le associazioni culturali della città, e tutti i soggetti interessati a discutere questi argomenti, a partecipare all’incontro che si svolgerà MERCOLEDI’ 2 MAGGIO alle ore 21,15 presso la propria sede in Corso della Repubblica (ex Bar Piccadilly).
Non si tratta solo della presentazione di un programma politico; la nostra volontà è quella di creare uno spazio di dialogo e di favorire la messa in rete e la sinergia tra associazionismo spontaneo ed amministrazione; la nostra idea è quella di confrontarci e condividere pensieri con chi da anni si occupa di temi inerenti la cultura, per immaginare insieme una “città creativa” in cui la cultura venga percepita come bene comune, né pubblico né privato, ma libero patrimonio di tutti.

Vi aspettiamo,

Gilda Angelino, Valeria Carnevali, Elisa Latini, Gabriele Manzetti, Laura Trappetti
Lista SEL – Fabriano Bene Comune per Emanuele Rossi Sindaco

Riflessione sull’incontro dibattito di Spazio Libero

In Italia, ad ogni tornata elettorale, ritorna a diffondersi una pratica sgradevole quanto diffusa, quella dei candidati che si sottraggono al confronto con gli avversari. Le spiegazioni di questo fenomeno, che si manifesta di solito a pochi giorni dal voto, sono molteplici. Da un lato vi sono tatticismi più o meno velati, legati ad una vera o presunta posizione di forza, posizione che potrebbe essere scalfita nel dibattito o dal dibattito. Dall’altro vi sono vere e proprie paure, provocate dalla consapevolezza o di possedere un oratoria fiacca o, peggio, di essere carente quanto ad argomentazioni e idee. Si tratta comunque di un vizio tipicamente italico: il candidato che adottasse un atteggiamento del genere in altri paesi (penso in particolare agli Stati Uniti) farebbe prima, e meglio, a ritirare la sua candidatura, per sottrarsi alla inevitabile punizione dall’elettorato. Il ragionamento che viene fatto oltreoceano è semplice: come può un cittadino chiedere il consenso quando non vuole confrontarsi con i suoi avversari? Come può pensare di rappresentare chicchessia quando sceglie di astenersi dal difendere e far valere le sue idee in un contraddittorio?
Visto che in Italia questo atteggiamento stenta ad allignare, non mi sorprende il fatto in sé. A sorprendermi è l’aggravante del grottesco: Urbani rinuncia un giorno prima del confronto, motivando la sua decisione con un fantomatico conflitto di interessi con l’organizzatore. Sagramola, appresa la provvidenziale notizia, fa immediatamente valere un pregresso patto di sangue con il suo avversario: “Avevamo stabilito che se Urbani non fosse andato, non sarei andato neanche io”. Singolare fattispecie contrattuale, ma tant’è. Resta un po’ di rammarico per quello che avrebbe potuto essere e non è stato. Resta, soprattutto, la vittoria dell’opportunismo da quattro soldi sul confronto delle idee e dei programmi.

Emanuele Rossi scrive alla città

Fabriano, come l’Italia nel suo complesso, necessita di un cambiamento. Il triste epilogo del nostro modello di sviluppo cittadino e territoriale è evidente e colpisce in modo drammatico molte famiglie. La politica, nella sua accezione peggiore, per troppo tempo ha esercitato forti ingerenze sulle scelte della collettività legandosi a filo doppio con una classe industriale fallimentare e vivendo di fitte reti clientelari. Oggi è tempo di costruire una seria e credibile alternativa a questo modello. Credo però che da solo il “buon governo del territorio”non possa bastare, anche se rimane un elemento centrale e imprescindibile. Necessitiamo di ritrovare anche la “buona politica”. A livello nazionale il PD, il PDL e l’UDC hanno abdicato al loro ruolo di attori, fortemente compromessi, della scena politica nazionale lasciando in mano a “tecnici in loden” il destino della collettività. La fine, più che auspicata, del berlusconismo ha trovato al suo compimento il paese spaventato e la voglia di cambiamento che si percepiva la primavera scorsa, anche a seguito di un referendum vinto ma di fatto tradito, si è rivelata essere voglia di semplice discontinuità.

Il governo Monti sta strozzando i cittadini italiani e criminalizzando ogni forma di resistenza sociale: l’IMU, le liberalizzazioni discrezionali, l’attacco continuo all’articolo 18 e al mondo del lavoro, lo smantellamento progressivo del pubblico sono le misure richieste all’Italia dalla BCE e dal Fondo Monetario Internazionale, cioè dalla finanza internazionale, cioè dai responsabili di questa crisi che tutti ormai percepiamo come reale. La realizzazione di quella che è stata definita una macelleria sociale ricade inevitabilmente su tanti disoccupati, precari, cassaintegrati e, da oggi, esodati- termine orribile- che caratterizza però una vera e reale emergenza sociale. Queste tematiche nazionali inevitabilmente ricadono nei territori: maggiore tassazione senza riscontro di investimenti per il welfare, fabbriche che chiudono e famiglie con il destino appeso ad un filo sottile, emergenza nei pagamenti dei mutui e degli affitti, opere faraoniche incompiute, nuove forme di povertà. Fabriano non è esente da questi problemi ma abbiamo tutte le capacità per ripartire, solo se dimostreremo di essere una comunità.

Le comunità nascono però dal fare e si articolano nella costruzione di spazi per la “buona politica”. Non posso credere ai profeti della fine della politica o ai tecnici in loden che la rifiutano a priori, per me la politica non può per sua natura terminare in quanto deve essere fonte di guida e di ispirazione per una società matura. Il governo tecnico amministra in maniera asettica e gelida, ma non ha un progetto di società, una chiave di lettura del mondo e questo è evidente negli ordini di lacrime e sangue che esegue, sopra le noste teste, comandato da organismi sovranazionali che, per loro natura, non hanno a cuore il destino della nostra collettività. Essere di sinistra per me significa credere in un mondo senza soggetti sfruttati e sfruttatori, significa essere di parte, dalla parte degli ultimi, tutto ciò non è, per me, sindacabile. Questa è la politica che si deve salvare altrimenti, anche a Fabriano, rischieremo di sprofondare in derive ipertecniche o qualunquiste, entrambe a loro modo, inevitabilmente dannose.

Emanuele Rossi

PROGRAMMA ELETTORALE SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTA’ – FABRIANO BENE COMUNE PER EMANUELE ROSSI SINDACO

Programma SEL-Fabriano Bene Comune (in formato pdf)

Mostra “Paesaggi del mio tipo” nella sede elettorale Sinistra Ecologia Libertà – Fabriano Bene Comune

Ritornano i paesaggi di Giorgio Mercuri. Le tele del maestro senigagliese, già in mostra a Fabriano lo scorso anno nella mostra “Paesaggi del mio tipo”, saranno di nuovo esposte nella sede temporanea della lista di Sinistra Ecologia Libertà – Fabriano Bene Comune, in appoggio alla candidatura a sindaco di Emanuele Rossi. Con questa iniziativa rivolta a tutta la cittadinanza, il comitato elettorale di SEL-FBC vuole far parlare l’arte come mezzo di espressione e di cultura, nella convinzione che anche una città che comunica bellezza possa dare ai propri abitanti una migliore qualità della vita. I soggetti di Giorgio Mercuri, stilizzate vedute delle colline marchigiane, sono stati scelti per simboleggiare l’amore per il nostro territorio e l’attenzione a quell’ambiente naturale che da secoli è culla della nostra civiltà. La mostra sarà visibile ogni giorno presso la sede SEL-FBC in Corso della Repubblica, ex Bar Piccadilly. La lista SEL-FBC ringrazia l’artista Giorgio Mercuri per la gentile concessione delle sue opere.


Dibattito pubblico tra i candidati

Il candidato Sindaco della lista “Sinistra Ecologia e Libertà – Fabriano Bene Comune”, Emanuele Rossi, chiede la disponibilità agli altri candidati a tenere un dibattito pubblico al teatro Gentile per confrontarsi sui vari spunti programmatici e progetti per il territorio in modo da rendere la cittadinanza parte attiva del momento elettorale.

Presentazione Candidato e lista “SEL – Fabriano Bene Comune” elezioni comunali 6-7 maggio 2012

Fabriano sta attraversando una grave crisi economica e sociale. La chiusura di molte aziende, la cassaintegrazione come paradigma della vita, la compressione di spazi di socialità, la continua messa a profitto del territorio sono gli indicatori odierni della fine di un modello di sviluppo. Oggi è tempo di cambiare sia il personale politico, che per anni è stato artefice del declino del territoio sia, soprattutto i contenuti che la politica deve portare avanti. Problemi nuovi richiedono necessariamente idee nuove. Dobbiamo essere concreti e fattivi, dobbiamo creare una sinergia tra le tante idee, per troppo tempo sacrificate e recluse, che provengono dalla nostra comunità, dobbiamo sognare una Fabriano diversa ma nello stesso tempo avere la forza di realizzarla. Sono tantissime le emergenze che Fabriano deve affrontare prima fra tutte la tenuta del reddito dei cittadini.Una buona amministrazione comunale deve garantire una vita dignitosa ad ogni persona, incentivare progetti di sviluppo e sfruttare tutti i canali di finanziamento compresi quelli europei, settore nel quale l’amministrazione precedente è stata molto carente. Il modello di sviluppo che auspichiamo per questo territorio è incentrato sul tema del Bene Comune.Non è uno slogan, si tratta di un nuovo modo di concepire il senso di comunità, significa essere chiari e dire che la Multiservizi s.p.a. non può staccare l’acqua alle famiglie in difficoltà perché è un atto disumano, che la casa è un bene che deve essere garantito a tutti, che la nostra valle e le sue montagne non devono essere sacrificate alla logica della speculazione edilizia e alla cementificazione forzata, che i nostri servizi sociali devono essere riqualificati, che l’amministrazione pubblica adotti il software libero, che il Piano Regolatore della nostra città è datato e obsoleto e necessitiamo di uno nuovo partecipato dalla cittadinanza, che i Comitati di Quartiere e Frazione devono essere dotati di quote del bilancio comunale in modo che possano rendere concreto il loro potere di indirizzo e decisione,che la democrazia e la partecipazione dei cittadini alla vita politica non è una gentile concessione ma un diritto inalienabile, che dobbiamo investire nelle Energie realmente alternative, che la cultura e l’arte non vivono in un solo giorno nel bagliore del mecenatismo ma che vogliamo mettere in rete il vasto mondo culturale fabrianese per creare non un evento ma una continuità di progetti nel tempo. Vogliamo rinnovare la politica e per questo abbiamo cercato di creare, nella nostra lista, un connubio armonico tra soggetti appartenenti alle varie realtà socio-economiche fabrianesi: rappresentanti del mondo operaio, professionisti, precari, studenti, pensionati, un mix tra giovani e figure di esperienza, tra iscritti a Sinistra Ecologia e Libertà e indipendenti di Fabriano Bene Comune. A livello politico è necessario fare delle riflessioni: si accantona un modello, il centro-sinistra, che ha governato questa città in un momento molto delicato. Il tutto senza fare un bilancio di come “è andata”, bilancio non solo opportuno, ma necessario. Crediamo che a tutti coloro che hanno condiviso questa esperienza sarebbe piaciuto sedersi intorno ad un tavolo per tirare le conclusioni. Evidentemente le scelte imposte al Partito Democratico da Ancona non prevedono neanche un requiem.Vediamo nel Modello Marche delle inquietanti analogie con quanto accaduto ai suoi due artefici: così come Spacca salva politicamente Viventi nel 2010, così oggi il PD salva dal meritato oblio la formazione che ha le responsabilità più gravi nella crisi lavorativa del territorio. Oggi noi proponiamo un progetto politico nuovo, alternativo al Modello Marche, serio, lungimirante ed a sinistra.
COSTRUIAMO L’ALTERNATIVA!

 

Lista “Sinistra Ecologia e Libertà – Fabriano Bene Comune” per Emanuele Rossi Sindaco.

Candidati al Consiglio Comunale:

Angelino Gilda, Marino (RM) 18-06-1991
Argalia Massimiliano, Fabriano 30-03-1975
Balducci Sergio, Fabriano 31-05-1958
Battistoni Matteo, Fabriano 09-04-1978
Bergamo Paolo, Napoli 18-02-1954
Biondi Janita, Fabriano 20-02-1959
Carnevali Cesira, Fabriano 07-07-1956
Carnevali Valeria, Fabriano 22-05-1974
Fronzi Federico, Fabriano 30-07-1993
Gatti Mauro, Fabriano 14-03-1953
Giombi Andrea, Fabriano 30-08-1989
Latini Elisa, Fabriano 07-10-1981
Lepri Mauro, Fabriano 08-03-1980
Manzetti Gabriele, Fabriano 02-11-1971
Mazzolini Ivana (detta Nadia), Matelica 15-05-1944
Mezzopera Maurizio, Fabriano 08-09-1980
Morichelli Giuseppe, Fabriano 02-01-1951
Paglialunga Luca, Fabriano 02-07-1983
Polidori Tiziano, Fabriano 27-09-1977
Presciutti Anna, Fabriano 14-04-1956
Savelli Maria Clelia, Latina 22-07-1960
Tempestini Fernando, Roma 10-12-1955
Tizzoni Valeria, Fabriano 21-03-1971
Trappetti Laura, Terni 18-11-1966